Tutto ciò che è sulla terra morirà

Tutto ciò che è sulla terra morirà
Michel Bussi

E/O, pubblicato nel 8 aprile 2021
619 Pagine

Michel Bussi, autore dalle trame uniche e sempre variegate, torna in libreria l'8 aprile 2021 con una storia precedentemente pubblicata sotto pseudonimo.

Tutto ciò che è sulla terra morirà è una storia carica di elementi diversi. Misticismo, religione, storia, avventura e suspense si fondono dando vita a una storia veramente unica.

Alla base della trama c'è una domanda: cosa si nasconde in realtà dietro la favola biblica dell'Arca Di Noè?
Zak Ikabi, giovane scienziato, vuole scoprirlo a tutti i costi. Per perseguire il suo scopo è disposto a rischiare la sua vita, infiltrandosi nell'archivio segreto della biblioteca vaticana per recuperare il libro di Enoch, ma la posta in gioco è così alta che Zak non è l'unico sulle tracce del mistero dell'Arca. Una banda di miliziani azeri gli è alle costole, ed è gente da cui è bene stare alla larga.
Per aiutarsi nel compito, Zak irrompe nell'università in cui lavora la ricercatrice Cécile Serval, che lo prende per pazzo quando pretende di avere una copia top secret del suo rapporto sullo scioglimento dei ghiacciai, ma sarà inevitabile per lei seguire Zak nella sua folle avventura.

È una trama complessa, e i suoi elementi possono sembrare avere poco a che fare gli uni con gli altri, e la corsa contro il tempo porterà Zak e Cécile (e non solo) fino al monte Ararat. Ed è proprio lì che si cela il segreto.

Bussi prosegue a farci conoscere la sua sperimentazione di generi diversi, ma sempre accomunati dall'immancabile nota di mistero, iniziata già con Forse ho sognato troppo e successivamente con il primo capitolo di una serie distopica, La caduta del sole di ferro, dando ulteriore conferma della sua bravura e della sua voglia di mettersi in gioco.

Quando ho letto per la prima volta la trama di questo romanzo, non avevo davvero idea di cosa aspettarmi, ma sentivo che sarebbe stata un'esperienza unica. E così alla fine è stato.

Bussi, partendo dal diluvio universale e dall'Arca di Noè che salva gli esseri umani e gli altri esseri viventi, unisce religione, storia, leggende e credenze che sono la base di questa storia che si costruisce tra un'avventura da cardiopalma, corse contro il tempo e inseguimenti e la suspense tipica del thriller.

Il ritmo generale del romanzo è piuttosto bilanciato, coesistono momenti di alta tensione a quelli in cui le spiegazioni sono protagoniste. In un libro dal volume importante il rischio è spesso quello di non riuscire a mantenere il lettore ancorato, e in questo caso ho rischiato di cascare in questa trappola. Ma proprio quando stavo per pensare che la storia si stesse appiattendo ecco che Bussi gioca la carta del primo vero colpo di scena facendo volare in alto di nuovo tutta la mia attenzione. È stato proprio un colpo da maestro, perché l'ha inserito, secondo me, nel momento perfetto.
Da quel momento in poi è stato impossibile staccare gli occhi dal romanzo.

Originalità è la parola d'ordine di Bussi, e ormai mi ha talmente abituato a standard molto alti che mi aspetto sempre storie uniche. Non avrei voluto che queste 600 pagine finissero così presto. Bussi, per me, ha fatto un altro incredibile centro. Un romanzo davvero consigliato!

Tutto ciò che è sulla terra morirà
Michel Bussi

E/O, pubblicato nel 8 aprile 2021
619 Pagine

Michel Bussi, autore dalle trame uniche e sempre variegate, torna in libreria l'8 aprile 2021 con una storia precedentemente pubblicata sotto pseudonimo.

Tutto ciò che è sulla terra morirà è una storia carica di elementi diversi. Misticismo, religione, storia, avventura e suspense si fondono dando vita a una storia veramente unica.

Alla base della trama c'è una domanda: cosa si nasconde in realtà dietro la favola biblica dell'Arca Di Noè?
Zak Ikabi, giovane scienziato, vuole scoprirlo a tutti i costi. Per perseguire il suo scopo è disposto a rischiare la sua vita, infiltrandosi nell'archivio segreto della biblioteca vaticana per recuperare il libro di Enoch, ma la posta in gioco è così alta che Zak non è l'unico sulle tracce del mistero dell'Arca. Una banda di miliziani azeri gli è alle costole, ed è gente da cui è bene stare alla larga.
Per aiutarsi nel compito, Zak irrompe nell'università in cui lavora la ricercatrice Cécile Serval, che lo prende per pazzo quando pretende di avere una copia top secret del suo rapporto sullo scioglimento dei ghiacciai, ma sarà inevitabile per lei seguire Zak nella sua folle avventura.

È una trama complessa, e i suoi elementi possono sembrare avere poco a che fare gli uni con gli altri, e la corsa contro il tempo porterà Zak e Cécile (e non solo) fino al monte Ararat. Ed è proprio lì che si cela il segreto.

Bussi prosegue a farci conoscere la sua sperimentazione di generi diversi, ma sempre accomunati dall'immancabile nota di mistero, iniziata già con Forse ho sognato troppo e successivamente con il primo capitolo di una serie distopica, La caduta del sole di ferro, dando ulteriore conferma della sua bravura e della sua voglia di mettersi in gioco.

Quando ho letto per la prima volta la trama di questo romanzo, non avevo davvero idea di cosa aspettarmi, ma sentivo che sarebbe stata un'esperienza unica. E così alla fine è stato.

Bussi, partendo dal diluvio universale e dall'Arca di Noè che salva gli esseri umani e gli altri esseri viventi, unisce religione, storia, leggende e credenze che sono la base di questa storia che si costruisce tra un'avventura da cardiopalma, corse contro il tempo e inseguimenti e la suspense tipica del thriller.

Il ritmo generale del romanzo è piuttosto bilanciato, coesistono momenti di alta tensione a quelli in cui le spiegazioni sono protagoniste. In un libro dal volume importante il rischio è spesso quello di non riuscire a mantenere il lettore ancorato, e in questo caso ho rischiato di cascare in questa trappola. Ma proprio quando stavo per pensare che la storia si stesse appiattendo ecco che Bussi gioca la carta del primo vero colpo di scena facendo volare in alto di nuovo tutta la mia attenzione. È stato proprio un colpo da maestro, perché l'ha inserito, secondo me, nel momento perfetto.
Da quel momento in poi è stato impossibile staccare gli occhi dal romanzo.

Originalità è la parola d'ordine di Bussi, e ormai mi ha talmente abituato a standard molto alti che mi aspetto sempre storie uniche. Non avrei voluto che queste 600 pagine finissero così presto. Bussi, per me, ha fatto un altro incredibile centro. Un romanzo davvero consigliato!
Recensioni simili